Stile di vita e fertilità: come lo stress e la qualità della vita determinano l’infertilità maschile
24 Settembre 2020
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Che cos’è l’infertilità maschile
Oggigiorno è consolidato il fatto che lo stress influenzi l’infertilità soprattutto maschile. Per infertilità maschile si intende una ridotta capacità riproduttiva dell’uomo. Tale condizione può essere dovuta ad una insufficiente produzione di spermatozoi oppure ad anomalie nella qualità degli spermatozoi prodotti.
L’infertilità di una coppia sessualmente attiva viene accertata quando non si riesce ad ottenere una gravidanza dopo un periodo superiore a un anno di rapporti liberi e non protetti.
Si parla di infertilità primaria quando l’uomo non ha mai indotto una gravidanza, di infertilità secondaria quando l’uomo ha già indotto una gravidanza precedentemente.
Le cause dell’infertilità maschile
Le cause sono la produzione insufficiente di spermatozoi oppure la natura qualitativamente alterata degli spermatozoi (per ridotta motilità, alterata morfologia, DNA danneggiato) che ostacolano il concepimento.
Tutto ciò può essere dovuto a cause: genetiche; criptorchidismo, infezioni uro-seminali; febbre; fonti di calore; epididimite; varicocele; anticorpi antispermatozoi; disfunzione erettile; malattie sessualmente trasmesse; farmaci; chirurgia; traumi; stili di vita e rischi ambientali.
L’infertilità si distingue decisamente dalla sterilità, che si accerta quando, allo spermiogramma, c’è un’assenza totale (azoospermia) o drasticamente insufficiente (cripto-azoospermia) di spermatozoi nel liquido seminale oppure quando non c’è eiaculazione (aspermia) o gli spermatozoi presenti nel liquido seminale sono morti (necrozoospermia). L’assenza di spermatozoi nel liquido seminale o l’assenza di eiaculazione non impedisce l’individuazione di spermatozoi vitali utili al concepimento.
In circa il 50% dei casi, l’infertilità di coppia è attribuibile al partner maschile, principalmente a causa di un problema nella spermatogenesi. In tempi recenti, lo stile di vita ha giocato un ruolo davvero importante nello sviluppo di questa condizione.
Tra questi fattori ricordiamo: invecchiamento, stress psicologico, alimentazione, attività fisica, caffeina, alta temperatura scrotale, acqua calda, uso del telefono cellulare o alcune malattie come il varicocele. Sono stati effettuati diversi studi che hanno indagato le associazioni tra la qualità dello sperma e la presenza di fattori di stress relativi allo stile di vita, ad esempio eventi professionali, della vita (guerra, terremoto, ecc.) o l’infertilità di coppia; nel complesso, questi studi forniscono la prova che la qualità dello sperma è compromessa dallo stress psicologico.
Background
Nei paesi industrializzati, la riduzione della fertilità è diventata una priorità assoluta. In Europa, diversi studi hanno suggerito un possibile calo della fecondità della popolazione.
L’effetto netto è stato una diminuzione del 7% della fecondabilità, come suggerito da diversi studi. Se il trend osservato su 15 anni fosse esteso a 45 anni, la riduzione della fecondabilità sarebbe raddoppiata e infine potrebbe aumentare fino all’estrema ipotesi di una riduzione del 50%. L’infertilità colpisce sia uomini che donne.
Nel 50% delle coppie involontariamente senza figli, l’infertilità maschile è dovuta a parametri spermatici anormali. Se la partner è fertile può compensare il problema di fertilità dell’uomo e quindi l’infertilità di solito si manifesta solo se entrambi i partner hanno una fertilità ridotta.
Lo stile di vita può essere modificato con lo scopo di migliorare il benessere generale. La salute riproduttiva può essere influenzata positivamente o negativamente da molteplici fattori, ad esempio l’età della paternità, i nutrienti, l’esercizio fisico, l’obesità, la caffeina, la temperatura scrotale, i vestiti, l’acqua calda, i telefoni cellulari ecc, tutto ciò può produrre specie reattive dell’ossigeno (ROS) che influiscono sulle caratteristiche dello sperma e possono danneggiare il DNA degli spermatozoi.
Inoltre, l’alterato equilibrio tra il sistema antiossidante e lo stress ossidativo, può determinare una scarsa fertilizzazione / sviluppo embrionale, interruzione della gravidanza, difetti alla nascita e cancro infantile. Esiste uno studio in cui io e alcuni colleghi abbiamo presentato le prove che la modifica dello stile di vita attraverso un programma strutturato di esercizio educativo, ambientale, nutrizionale / fisico e supporto psicologico, combinato con l’uso di antiossidanti nutraceutici può prevenire l’infertilità e quindi, può aiutare le coppie ad ottenere una migliore qualità della vita e maggiore possibilità di concepire spontaneamente o ottimizzare le proprie possibilità di concepimento.
Ruolo dello stress sull’infertilità maschile
Nella società odierna lo stress gioca un ruolo fondamentale. L’infertilità stessa è stressante a causa delle pressioni sociali, dei test, della diagnosi, dei trattamenti, dei fallimenti, dei desideri insoddisfatti e persino dei costi economici a cui è associata.
Lo stress può provocare alterazioni ormonali come per esempio la riduzione dell’ormone luteinizzante (LH) e il pulsare del testosterone, riducendo a sua volta la spermatogenesi e la qualità dello sperma. Inoltre una condizione di stress cronico porta alla produzione eccessiva del cortisolo che è chiamato appunto “ormone dello stress” e questo porta alla morte delle cellule deputate alla produzione degli spermatozoi.
Esiste inoltre un fattore genetico importante ovvero il polimorfismo NR3C1 a singolo nucleotide ovvero si tratta della variazione di un gene che è fortemente associato con una migliore motilità degli spermatozoi e una migliore funzione testicolare.
Stress isolato o eventi simultanei?
Quanto detto, suggerisce una variabilità della risposta allo stress. Uno stress isolato come un lavoro, eventi della vita e persino tensione sociale o due eventi della vita stressanti simultanei possono avere un impatto negativo significativo sulla qualità dello sperma.
Lo stress psicologico che si sviluppa dopo la diagnosi di infertilità maschile, dopo il fallimento di vari tentativi di fecondazione in vitro va a peggiorare ulteriormente la situazione poiché provoca depressione e ansia. In poche parole lo stress nel cercare di risolvere il problema infertilità genera ulteriore stress che va a sommarsi e a peggiorare la situazione.
Pertanto esiste un’associazione negativa tra stress auto-riferito e qualità dello sperma riportata in molti studi e ciò va a rappresentare un problema di salute pubblica. Lo stress psicologico potrebbe essere un fattore modificabile o reversibile.
Studi futuri dovrebbero stimare l’impatto dello stress sull’infertilità maschile valutando se una consulenza psicologica abbassando i livelli di stress possa ripristinare la qualità dello sperma.
Qualità della vita e infertilità maschile
Attualmente, l’aumento dell’aspettativa di vita, l’età avanzata del matrimonio, vari fattori socio-economici e un cambiamento generale nel ruolo delle donne nella società hanno portato le coppie a costruire più tardi la loro famiglia.
È quindi aumentata l’età media paterna al primo parto. L’età è un fattore determinante per la funzione testicolare influenzando negativamente la fertilità e contribuendo ad una maggiore incidenza di difetti congeniti e/o morti fetali. È stato anche dimostrato che l’aumento dell’età maschile è associato a numerosi disturbi come acondroplasia, autismo, schizofrenia, depersonalizzazione e disturbi bipolari.
L’invecchiamento maschile provoca la perdita di attività antiossidante e livelli elevati di ROS. Questo squilibrio tra ROS e antiossidanti causa stress ossidativo e quindi morte cellulare.
Gli spermatozoi vengono continuamente prodotti anche in età avanzata ma la loro qualità è inferiore rispetto alla giovane età. Diversi studi hanno notato un’associazione negativa tra l’aumento dell’età paterna e il volume dei testicoli, inoltre vi è la riduzione della produzione di testosterone.
In uno studio sono stati analizzati i valori dello sperma di uomini di età superiore a 45 anni. Sono stati valutati: volume dello sperma, concentrazione dello sperma, motilità dello sperma e morfologia dello sperma e numero totale di spermatozoi.
Si è visto che dopo i 45 anni, il volume dello sperma diminuisce gradualmente a causa del declino funzionale delle ghiandole accessorie. Inoltre, la morfologia normale inizia a diminuire dopo i 40 anni. Lo stress ossidativo dovuto all’età è responsabile della maggior parte delle frammentazioni del DNA (quasi l’80%).
Pertanto, è chiaro che l’età paterna avanzata dovrebbe essere considerata come un fattore di rischio per possibili malattie genetiche dei neonati e raccomandiamo di usare cautela nel consigliare le coppie con età avanzata che desiderano concepire.
Da tutto ciò si evince che non è solo lo stressa a determinare l’infertilità maschile ma anche altri fattori, alcuni modificabili altri non modificabili.
Antiossidanti
Gli antiossidanti oggi hanno un ruolo importante nella gestione dell’infertilità maschile.
Gli antiossidanti sono molecole come l’albumina, la ceruloplasmina e la ferritina, acido ascorbico (vitamina C), α-tocoferolo, β-carotene, glutatione ridotto, acido urico e bilirubina o enzimi superossido dismutasi, catalasi e glutatione perossidasi che aiutano a rimuovere l’eccesso di ROS nell’eiaculato seminale e aiutano nella conversione dei ROS in composti meno dannosi per le cellule.
L’acido ascorbico (vitamina C) è un noto antiossidante presente nei testicoli con il preciso ruolo di proteggere questi ultimi dal danno ossidativo. Inoltre, contribuisce al supporto della spermatogenesi. Invece, nonostante un’associazione positiva tra i livelli di vitamina D e la qualità dello sperma (motilità degli spermatozoi), non vi è alcuna prova di fatto che la sua somministrazione sia in grado di migliorare i parametri dello sperma.
Si è visto che gli uomini che usano antiossidanti orali hanno avuto un aumento leggermente significativo del tasso di natalità dal vivo.
Fattori nutrizionali
È noto che i fattori nutrizionali sono determinanti nella normale funzione riproduttiva in entrambi i sessi. Ci sono prove crescenti che indicano una relazione diretta tra atteggiamenti nutrizionali errati nella qualità ridotta dello sperma.
Le diete ricche di grassi influenzano la struttura molecolare e fisica dello sperma, nonché la salute del feto in via di sviluppo e della successiva prole.
Quindi il metabolismo testicolare può essere disturbato dall’assunzione di una dieta ad alto contenuto energetico, come gli acidi grassi trans, i grassi saturi e l’obesità.
Altri autori hanno suggerito inoltre che l’infiammazione cronica che deriva dall’obesità può provocare una riduzione della concentrazione e della motilità degli spermatozoi.
Una dieta individualizzata può migliorare i parametri dello sperma. Tale dieta deve comprendere un elevato apporto di frutta e verdura, legumi e pesce, come fonti di antiossidanti e acidi grassi polinsaturi (tra cui omega-3). La dieta mediterranea è fortemente associata a migliore conteggio, motilità e morfologia dello sperma, e un indice di frammentazione del DNA inferiore. È noto invece che l’uso frequente di carne rossa è negativamente associato ai parametri spermatici.
È stato ipotizzato che il consumo di caffè, se da una parte ha molti effetti positivi tra cui il dimagrimento e la prevenzione del diabete, dall’altra influenzi negativamente non solo i parametri dello sperma, ma anche l’integrità del DNA dello sperma. Si tratta, però, di un’ ipotesi non ancora confermata.
Quindi possiamo concludere che non esiste una chiara associazione tra caffeina e indici di fertilità e questa relazione rimane ancora poco chiara.
Esercizio fisico
Si è visto che i soggetti fisicamente attivi hanno un numero maggiore di spermatozoi mobili con morfologia normale rispetto ai soggetti sedentari.
Inoltre, è stato riscontrato un miglioramento dei parametri dello sperma dopo aver ridotto il tempo di esposizione della televisione.
Studi recenti suggeriscono che l’allenamento continuo a intensità moderata può essere più vantaggioso sui marcatori ossidanti / antiossidanti nel plasma seminale rispetto all’allenamento continuo ad alta intensità.
Infine, molte prove supportano il fatto che il ciclismo continuo esercita una correlazione negativa sia con il numero totale di spermatozoi mobili sia con la concentrazione dello sperma a causa della sua influenza sulla temperatura scrotale.
Possiamo concludere che qualsiasi tipo di attività fisica estrema o agonistica può esporre i soggetti ad un aumentato rischio di peggioramento della funzione riproduttiva.
La sospensione di queste attività, così come la raccomandazione di un’attività fisica controllata, possono migliorare la fertilità.
Temperatura
L’esposizione dei testicoli a un aumento della temperatura può compromettere la fertilità attraverso l’alterazione dello sperma (numero, motilità e morfologia) e il danneggiamento dell’integrità della membrana spermatica. Temperature più elevate promuovono una maggiore generazione di ROS con conseguente danno dello sperma e del DNA.
Studi clinici suggeriscono che lievi variazioni della temperatura testicolare possono portare ad alterazioni della spermatogenesi. Un aumento di 1 ° C è correlato a un calo del 14% nella spermatogenesi con una produzione di sperma più scarsa.
Anche i computer portatili sembrano avere effetti termici e non termici sulla fertilità maschile, ma i dati in letteratura sono scarsi e inconcludenti.
Gli effetti non termici sono attribuiti all’esposizione a radiofrequenza che può causare una diminuzione della motilità e della morfologia degli spermatozoi, mentre gli effetti termici sono più probabilmente dannosi. A tal fine, vi è una crescente preoccupazione che l’uso di telefoni cellulari, una fonte di campi elettromagnetici a radiofrequenza di basso livello (RF-EMF), possa essere associato a una diminuzione della qualità dello sperma.
Stare seduti a lungo in macchina è un altro fattore di rischio: la temperatura testicolare aumenta di circa 2 ° C dopo 2 ore di guida.
Infine, anche il tipo di abbigliamento può avere effetti sulla salute riproduttiva. Ad esempio biancheria intima e pantaloni aderenti hanno mostrato un rischio relativo di 2,5 di avere una qualità ridotta dello sperma. Di conseguenza, anche bagni caldi o saune possono peggiorare i parametri di fertilità.
Possiamo concludere che l’aumento della temperatura del sacco scrotale rappresenta un fattore di rischio importante per l’infertilità.
Conclusioni
Lo stile di vita gioca un ruolo importante nello sviluppo dell’infertilità maschile.
Vi è una stretta associazione tra stress psicologico e infertilità maschile però al momento è difficile stabilire una relazione causa-effetto.
Numerosi studi hanno confermato un effetto benefico degli antiossidanti nel ridurre la disfunzione spermatica indotta da stress ossidativo e di conseguenza l’infertilità maschile.
Comportamenti alimentari inappropriati, ad esempio il consumo di una dieta ricca di grassi e uno stile di vita sedentario peggiorano i parametri dello sperma. Nutrienti appropriati e l’eventuale perdita di peso possono influenzare positivamente la fertilità maschile.
Gli uomini obesi e in sovrappeso infatti sono predisposti a sviluppare disfunzioni ormonali che possono compromettere la loro fertilità.
Oggi, anche se ci sono dati suggestivi sulla possibile influenza di altri fattori come il tipo di biancheria intima o abbigliamento o uso di telefoni cellulari o acqua calda.
Poco si sa circa le prove effettive, che collegano la cessazione dell’esposizione a fattori modificabili dello stile di vita con la ripresa di fertilità.
In ogni modo, la correzione di stili di vita inappropriati potrebbe migliorare la qualità dello sperma e aumentare la fertilità minimizzando così la necessità di costosi trattamenti invasivi dell’infertilità.