Vaccini contro SARS-CoV2: gli studi che ne confermano la sicurezza e l’efficacia

11 Gennaio 2021

Il Covid-19 ha colpito decine di milioni di persone in tutto il mondo da quando l’OMS ha dichiarato l’inizio della pandemia l’11marzo 2020. L’impiego di un vaccino efficace e sicuro è certamente una priorità al fine di contrastare l’infezione SARS-CoV2 e risolvere i gravi problemi sanitari, economici e sociali che ne sono derivati.

Come entra il virus nelle cellule e che vaccini abbiamo a disposizione

Il virus SARS-CoV-2 entra nelle cellule usando una proteina di superficie, chiamata Spike.

Tutti i vaccini che si stanno studiando e quelli che sono già stati approvati prevedono di indurre una risposta immunitaria che blocca la proteina Spike in modo tale quindi da impedire l’infezione delle cellule.

I vaccini che ad oggi sono stati approvati sono ad m-RNA, sono prodotti interamente in vitro e rappresentano un approccio completamente nuovo.

Una volta somministrato, l’m-RNA viene tradotto nella proteina bersaglio e suscita la risposta da parte del sistema immunitario. L’m-RNA rimane nel citoplasma cellulare e non entra nel nucleo quindi non interagisce e non si integra con il DNA del ricevente.

I vaccini contro SARS-CoV2 ad mRNA che ad oggi sono stati approvati in Italia sono:

  • BNT162b2 (vaccino Pfizer-BioNTech COVID-19). Viene somministrato in due dosi intramuscolari di 0,3 mL ciascuna a tre settimane di distanza. Se sono trascorsi più di 21 giorni dalla prima dose la seconda dose può essere somministrata non appena possibile senza ripetere la serie.
  • mRNA 1273 (vaccino Moderna COVID-19) viene somministrato in due dosi intramuscolari di 0,5 ml ciascuna a distanza di un mese. Anche per questo vaccino se sono trascorsi più di 28 giorni dalla prima dose la seconda dose può essere somministrata non appena possibile senza ripetere la serie.

Il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (vaccino Pfizer-BioNTech COVID-19 o Comirnaty) previene la malattia da coronavirus 2019 nei soggetti di età pari o superiore a 16 anni, invece il vaccino mRNA 1273 (vaccino Moderna COVID-19) è indicato per individui di età pari o superiore a 18 anni. Entrambi sono costituiti da una nanoparticella lipidica e da un RNA messaggero modificato, che codifica per la proteina spike del virus SARS-CoV 2. Una volta iniettato, l’mRNA entra nel citoplasma delle cellule e avvia la sintesi delle proteine Spike.

Queste  proteine stimolano il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici e linfociti T, così chi è stato vaccinato se si espone al contagio, gli anticorpi bloccano subito le proteine spike ed impediscono al virus di entrare nella cellula. L’mRNA del vaccino non resta nell’organismo ma si degrada poco dopo la vaccinazione. Il vaccino quindi non contiene il virus attivo, ma solo una componente genetica che porta nell’organismo di chi si vaccina l’informazione per produrre anticorpi specifici. Il vaccino quindi non può causare malattie.

Chi può fare il vaccino

Come già accennato il vaccino Pfizer-BioNTech COVID-19 o Comirnaty può essere somministrato a tutta la popolazione di età superiore a 16 anni mentre il vaccino Moderna COVID-19 si può fare dai 18 anni d’età in poi.

I due vaccini a disposizione non sono stati confrontati direttamente, ma sono simili per composizione. Nei rispettivi studi di fase III hanno mostrato profili di efficacia e sicurezza simili. La differente somministrazione per fascia d’età è dovuta al fatto che sono stati sperimentati in fasce d’età diverse.

Vi è indicazione alla vaccinazione pure per gli individui che hanno avuto in precedenza l’infezione da SARS-CoV-2 e non è necessario pre-vaccinazione effettuare lo screening sierologico. Se l’infezione, documentata con tampone positivo, è però molto recente (meno di due settimane) è necessario ritardare la vaccinazione di 90 giorni. Si consente così ad altri di ricevere il vaccino prima. Inoltre le persone che hanno ricevuto anticorpi monoclonali o la terapia plasmatica per COVID-19 dovrebbero ritardare la vaccinazione di 90 giorni dal momento della ricezione.

La sicurezza di questi vaccini non è stata ancora stabilita nei bambini o nelle donne incinte. Tuttavia, la gravidanza non è una controindicazione alla somministrazione del vaccino. La decisione di vaccinare le persone di età pari o superiore a 16 anni in gravidanza o che stanno allattando al seno dovrebbe essere effettuato caso per caso. Anche le persone immunocompromesse  possono ricevere uno dei due vaccini anche se la loro efficacia è purtroppo ancora incerta.

È necessario fare la seconda dose con lo stesso tipo di vaccino usato per la prima dose. Non ci sono infatti dati a supporto dell’efficacia e sicurezza nell’uso di uno dei vaccini per la prima dose e l’altro per la seconda. Per quanto riguarda la somministrazione di altri vaccini non COVID-19 si raccomanda di non somministrarli per almeno 14 giorni dopo la vaccinazione contro SARS-CoV2, non ci sono infatti dati riguardanti la sicurezza e l’efficacia della co-somministrazione con altri vaccini.

 

Controindicazioni

Entrambi i vaccini sono controindicati nei soggetti con una storia di grave reazione allergica ad una loro qualsiasi componente.

Dopo la somministrazione tutti gli individui devono essere monitorati per reazioni immediate al vaccino. Le persone con storia di anafilassi devono essere monitorate per 30 minuti, le altre persone invece per 15 minuti. Ovviamente i vaccini dovrebbero essere somministrati in luoghi dove se dovesse verificarsi una reazione allergica immediata si possa intervenire tempestivamente.

Sperimentazione del vaccino BNT162b2/Pfizer-BioNTech/Comirnaty

 

Studi di Fase 1 e 2 sul vaccino BNT162b2 (vaccino Pfizer-BioNTech COVID-19)

Gli studi sul vaccino BNT162b2 sono iniziati il 10 gennaio 2020, quando è stata resa nota la sequenza genetica SARS-CoV-2 dal “Centro cinese per il controllo e prevenzione delle malattie” ed è stato diffuso a livello globale da “GISAID (Global Initiative on Sharing All Influenza Data)”.

Studi condotti negli Stati Uniti e in Germania su persone sane hanno evidenziato che due dosi da 30 μg di BNT162b2 sono in grado di sviluppare elevati titoli anticorpali neutralizzanti contro SARS-CoV 2 e una robusta risposta da parte dei linfociti T CD8 + e Th1 CD4 +. Inoltre si è visto che gli effetti avversi sono stati solo locali e a breve termine, hanno riguardato infatti solo il sito di inoculo. Grazie a questi risultati è stato possibile superare la fase 2 di sperimentazione e passare alla fase 3.

Lo studio Pfizer e BioNTech su NEJM

Il vaccino BNT162b2 sviluppato da Pfizer e BioNTech è chiamato Comirnaty (nome derivato dalla fusione tra community, immunity, mRNA e Covid).

Lo studio “Safety and Efficacy of the BNT162b2 mRNA Covid-19 Vaccine” pubblicato su “The New England Journal of Medicine” il 10 Dicembre 2020, è stato svolto tra il 27 luglio 2020 e il 14 novembre 2020. In questo studio sono state selezionate 44.820 persone di età pari o superiore a 16 anni, in modo randomizzato da ben 152 paesi da tutto il mondo. Di queste 44.820 persone ben 43.448 partecipanti si sono sottoposti all’effettuazione di una iniezione. 21.720 partecipanti hanno ricevuto BNT162b2 e 21.728 hanno ricevuto invece un placebo. Il 49% dei partecipanti erano donne, l’83% erano bianchi, il 9% erano neri o Afroamericani, il 28% erano ispanici o latini, il 35% erano obesi (indice di massa corporea di almeno 30,0) e il 21% aveva almeno una patologia coesistente. L’età media era 52 anni e il 42% dei partecipanti era di età superiore ai 55 anni.

Sicurezza

Reazioni locali

Per quanto riguarda il profilo di sicurezza del vaccino bisogna segnalare la comparsa di reazioni locali. Quest’ultime si sono presentate maggiormente in coloro che hanno ricevuto il vaccino rispetto al gruppo placebo. La reazione più comune è stato il dolore da lieve a moderato a livello del sito di inoculo comparso entro sette giorni dall’iniezione. Solo l’1% ha riferito di avere forte dolore. Quest’ultimo è stato segnalato principalmente da partecipanti più anziani con età superiore ai 55 anni. Solo un piccolissima percentuale ha riportato arrossamento o gonfiore del sito. Le reazioni locali si sono comunque tutte risolte nell’arco di uno, due giorni.

Reazioni sistemiche

Eventi sistemici sono stati segnalati più spesso da partecipanti più giovani (da 16 a 55 anni di età) rispetto ai soggetti vaccinati più anziani (più di 55 anni di età) e più spesso dopo la seconda dose rispetto alla prima dose.

Gli eventi sistemici più comunemente riportati sono stati affaticamento e mal di testa (59% e 52%, rispettivamente, dopo la seconda dose, tra i più giovani; 51% e 39% tra i più anziani), sebbene la stanchezza e il mal di testa fossero segnalati anche da molti destinatari di placebo (23% e 24%, rispettivamente, dopo la seconda dose, tra destinatari di vaccini più giovani; 17% e 14% tra

destinatari più anziani). La frequenza di reazioni sistemiche gravi dopo la prima dose è stata inferiore allo 0,9% e del 2% invece dopo la seconda dose.

È stata segnalata febbre (temperatura, ≥38 ° C) dopo la seconda dose nel 16% dei partecipanti giovani e nell’11% dei partecipanti più anziani.

Comunque tali eventi sistemici rappresentati principalmente da febbre e brividi sono stati osservati entro i primi due giorni dopo la somministrazione del vaccino e si sono risolti poco dopo.

Eventi avversi

Sessantaquattro persone che sono state sottoposte a vaccino, quindi lo 0,3%, e sei persone a cui è stato fatto il placebo, quindi meno del 0,1%, hanno riportato linfadenopatia. Solo quattro persone a cui è stato somministrato il vaccino hanno sviluppato una lesione alla spalla, linfadenopatia ascellare destra, aritmia ventricolare parossistica e parestesie alla gamba destra.

ue persone che hanno fatto il vaccino BNT162b2 sono morte, ma non per cause correlate al vaccino. I decessi sono infatti imputabili ad infarto del miocardio.

Al tempo stesso sono morte quattro persone che hanno fatto l’iniezione placebo e di queste una è deceduta per ictus ischemico e una per infarto del miocardio, delle altre due persone non si conoscono le cause della morte. Si può comunque affermare con sicurezza che nessuno di questi decessi è correlabile con la somministrazione del vaccino e che nessuno di questi è dovuto al Covid-19.

Nei Paesi dove è già stata avviata la somministrazione di massa del vaccino sono cominciate anche le segnalazioni delle reazioni avverse, da quelle meno gravi a quelle più significative, comprese le reazioni allergiche. Tutti i Paesi che avviano la somministrazione del vaccino estesa a tutta la popolazione raccoglieranno e valuteranno ogni segnalazione pervenuta al sistema di farmaco vigilanza delle reazioni avverse al vaccino, così da poter definire con sempre maggior precisione il tipo di profilo di rischio legato alla vaccinazione.

AIFA raccomanda di segnalare qualsiasi reazione alla somministrazione del vaccino al proprio medico di famiglia o alla ASL di appartenenza, oppure si può fare direttamente la segnalazione utilizzando i moduli pubblicati sul sito AIFA: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse

Efficacia

Tra 36.523 partecipanti che erano negativi all’infezione da SARS-CoV-2 si sono sviluppati 8 casi

di Covid-19 circa 7 giorni dopo la somministrazione della seconda dose del vaccino, mentre 162 persone che erano state sottoposte a placebo hanno contratto l’infezione da SARS-CoV 2. Tutto ciò corrisponde al 95,0% di efficacia del vaccino dopo sette giorni dalla seconda dose.

Analisi successive hanno evidenziato che l’efficacia del vaccino tra i sottogruppi definiti da età, sesso, razza, etnia, obesità e presenza di una comorbilità era generalmente coerente con quello osservato nella popolazione generale.

Tra la prima dose e la seconda dose, ci sono stati 39 casi di infezione da SARS-CoV2 nel gruppo di persone sottoposte a vaccino BNT162b2 e 82 casi invece nel gruppo placebo. Da ciò emerge che l’efficacia del vaccino è del 52% dopo la prima dose.

Quindi lo studio effettuato conclude affermando che due dosi di vaccino BNT162b2 (30 μg per dose, somministrata a distanza di 21 giorni) sono sicure ed efficaci al 95% contro Covid-19 superando così i criteri minimi di autorizzazione della FDA.

Come sottolinea AIFA nelle Faq relative alla vaccinazione contro Covid-19 la durata della protezione non è ancora definita con certezza perché il periodo di osservazione è stato di pochi mesi, ma le conoscenze sugli altri tipi di coronavirus indicano che la protezione dovrebbe essere di almeno 9-12 mesi. Inoltre si raccomanda la vaccinazione anche alle persone che hanno contratto in precedenza il virus perché il vaccino va a potenziare la memoria immunitaria.

Dati sulla sicurezza e sulla risposta immunitaria dopo la somministrazione del vaccino su adolescenti dai 12 ai 15 anni di età verrà segnalata successivamente e in aggiunta sono previsti studi per valutare BNT162b2 nelle donne in gravidanza, in bambini di età inferiore ai 12 anni e in gruppi a rischio speciali, come persone immunocompromesse.

Sperimentazione del vaccino mRNA 1273 (Moderna)

Gli studi di fase I  hanno dimostrato che la somministrazione del vaccino induce una risposta immunitaria paragonabile a quelle che si osservano nel plasma di persone che sono in convalescenza dall’infezione. Si è visto inoltre che la risposta anticorpale tende a diminuire dopo tre mesi dalla somministrazione del vaccino ma che è comunque più elevata rispetto a quella che si osserva nel plasma convalescente. Gravi reazioni sistemiche sono state riportate in 3 partecipanti (21%).

I risultati di fase III mostrano che il vaccino mRNA-1273 ha efficacia vaccinale del 94,1% (95% CI 89,3-96,8) nella prevenzione del COVID-19 quattordici giorni dopo la seconda dose. Tale valutazione è stata fatta da un’analisi che ha coinvolto 196 casi confermati di COVID-19 (11 nel gruppo vaccino e 185 nel gruppo placebo) tra quasi 30.000 partecipanti allo studio di età pari o superiore a 18 anni. Tra gli adulti di età ≥65 anni, l’efficacia del vaccino è stata di 86,4% (95% CI 61,4-95,5). Si sono verificati trenta casi erano gravi e tutti questi erano riconducibili nel gruppo placebo. L’efficacia del vaccino dopo la prima dose è stata dell’80,2% (95% CI 55,2-92,5) però queste persone sono rimaste sotto osservazione per solo 28 giorni quindi la durata della protezione offerta da una singola dose rimane incerta.

Gli effetti avversi locali e sistemici dopo la seconda dose sono stati dose dipendenti e relativamente comuni. La maggior parte erano di lieve entità o gravità moderata, non hanno impedito quindi le normali attività quotidiane e non hanno richiesto antidolorifici. Tra i partecipanti di età inferiore ai 65 anni la febbre si è verificata nel 17%, mentre grave affaticamento si è verificato nel 10%, mal di testa nel 5%, mialgie e artralgie nel 6%. Gli effetti avversi erano meno frequenti tra gli individui più anziani e negli individui che hanno avuto precedentemente l’infezione da SARSCoV-2. Ci sono stati rari casi di paralisi di Bell (tre nel gruppo vaccino e uno nel gruppo placebo) anche se il tasso non ha superato quello della popolazione generale (da 15 a 30 casi ogni 100.000 persone all’anno).

Conclusioni

Questi vaccini sono assolutamente innovativi e gli studi effettuati dimostrano che è stato possibile ottenere ottimi risultati di efficacia e di sicurezza in tempi veramente molto brevi.

Con un adeguato impiego di risorse ed investimenti, i vaccini ad m-RNA possono rappresentare il futuro nella lotta contro le malattie infettive.

Fonti:
  • “Safety and Efficacy of the BNT162b2 mRNA Covid-19 Vaccine”, The New England Journal of Medicine December 10, 2020. Fernando P. Polack, M.D., Stephen J. Thomas, M.D., Nicholas Kitchin, M.D., Judith Absalon, M.D., Alejandra Gurtman, M.D., Stephen Lockhart, D.M., John L. Perez, M.D., Gonzalo Pérez Marc, M.D., Edson D. Moreira, M.D., Cristiano Zerbini, M.D., Ruth Bailey, B.Sc., Kena A. Swanson, Ph.D., Satrajit Roychoudhury, Ph.D., Kenneth Koury, Ph.D., Ping Li, Ph.D., Warren V. Kalina, Ph.D., David Cooper, Ph.D., Robert W. Frenck, Jr., M.D., Laura L. Hammitt, M.D., Özlem Türeci, M.D., Haylene Nell, M.D., Axel Schaefer, M.D., Serhat Ünal, M.D., Dina B. Tresnan, D.V.M., Ph.D., Susan Mather, M.D., Philip R. Dormitzer, M.D., Ph.D., Uğur Şahin, M.D., Kathrin U. Jansen, Ph.D., and William C. Gruber, M.D., for the C4591001 Clinical Trial Group*
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  • Vaccinazione anti COVID-19 con vaccino Pfizer mRNABNT162b2 (Comirnaty) FAQ AIFA

www.pharmastar.it/news/business/perch-il-vaccino-di-pfizer-e-biontech-si-chiama-comirnaty-34235

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