Alopecia nelle donne: casistica e rimedi
13 Giugno 2022
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Le principali cause dell’alopecia femminile e come intervenire
Durante il cambio di stagione è comune notare un incremento della caduta dei capelli ma, quando si tratta di un sintomo di alopecia? In particolare, nel caso delle donne l’alopecia può anche essere legata a particolari fasi della vita, è bene dunque saper riconoscere i sintomi. Le cause alla base di tali patologie possono dipendere da differenti fattori, soprattutto nel caso delle donne.
Alopecia: cos’è e qual è la sua causa
Con il termine alopecia si indica una perdita consistente e abbondante di capelli, si parla di una patologia che allo stesso modo può colpire uomini e donne. Dunque, si tratta di un deterioramento graduale della qualità dei capelli che può portare a un progressivo diradamento fino ad arrivare alla caduta definitiva e alla scomparsa. In alcuni casi, si può trattare di una perdita di capelli solo localizzata, in altri invece la patologia può colpire l’intera cute
Per le donne l’alopecia costituisce un fenomeno particolare, infatti si può presentare in particolari fasi della vita, come durante la menopausa. In generale, le cause possono legate a diversi ambiti:
- fattori ormonali: durante la gravidanza, l’allattamento o la menopausa è molto comune assistere a un’intensa caduta dei capelli, perché indeboliti;
- fattori nutrizionali: una scorretta alimentazione, poco equilibrata e priva di alcune vitamine e minerali può causare la perdita dei capelli;
- fattori immunologici: le malattie autoimmuni possono essere alla base dell’alopecia. Inoltre, statisticamente tali patologie colpiscono maggiormente le donne;
- terapie farmacologiche: la caduta dei capelli è un effetto collaterale piuttosto comune di alcuni farmaci.
La prima cosa da fare quando si presenta un caso di alopecia è consultare un dermatologo e un tricologo. Infatti, avere una diagnosi certa e confrontarsi con un professionista è fondamentale. In ogni caso, oggi i rimedi per curare tale patologia sono diversi, alcuni dei quali molto innovativi.
È il caso del PRP – Plasma ricco di piastrine – un metodo indicato sia nei casi di alopecia androgenica che in quelli di alopecia areata.
Il PRP rappresenta una tecnica di biorivitalizzazione fondata sull’utilizzo del sangue dello stesso paziente. Dunque, viene prelevato un campione sanguigno dalla persona, così da poterlo trattare e iniettare nuovamente nel corpo del paziente con delle micro-iniezioni sottocutanee.
In tal modo, si va direttamente a stimolare l’attività dei follicoli piliferi. Ne consegue un rinvigorimento dei capelli, un rallentamento della caduta o anche una maggiore crescita. Spesso il trattamento di PRP viene accompagnato con una cura Biorevis, la quale prevede delle piccole iniezioni di amminoacidi e peptidi per rigenerare e stimolare i bulbi piliferi.