Rughe e invecchiamento cutaneo. Come si possono prevenire?

3 Febbraio 2021

rughe, invecchiamento cutaneo
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Tutti ricordiamo la celebre frase di una grande celebrità: “Non togliermi neppure una ruga. Le ho pagate tutte care”. Si scherza sull’impossibilità di fermare il tempo, ma si può rallentare l’invecchiamento con una corretta alimentazione.

L’invecchiamento cutaneo e quindi le rughe è un processo complesso influenzato da fattori interni ed esterni, ma recenti studi dimostrano che la dieta è cruciale per prevenirlo e trattarlo. In questo articolo esaminiamo la struttura della pelle, analizziamo le cause dell’invecchiamento cutaneo, riassumiamo i progressi della ricerca e sottolineiamo l’importanza della dieta e gli effetti antiossidanti di alcuni alimenti ma per saperne di più è importante consultare un dermatologo.

Com’è composta la pelle

La pelle è l’organo con la più ampia area di contatto tra il corpo umano e l’ambiente esterno.

Sostanzialmente è composta da tre strati:

  • L’epidermide le cui cellule si differenziano rapidamente in quattro strati: strato corneo, strato granulare, strato spinoso e strato basale.
  • Il derma che si trova sotto l’epidermide ed è composto da fibroblasti. Qui avviene la sintesi e la secrezione di collagene e di altre proteine della pelle responsabili dell’elasticità, della forza e della capacità della pelle di resistere alle interferenze esterne
  • Strato sottocutaneo. Lo strato sottocutaneo si riferisce allo strato di grasso immediatamente sotto lo strato del derma. Circonda i follicoli piliferi e svolge un ruolo importante nel collegare la pelle con muscoli e ossa, immagazzinare energia, secernere ormoni e mantenere caldo.

Come avviene il processo di invecchiamento della cute e la formazione di rughe

L’invecchiamento cutaneo è causato da una combinazione di fattori interni (come livelli ormonali, genotipi, metabolismo endocrino, ecc.) e fattori esterni (come radiazioni ultraviolette, livelli nutrizionali, inquinamento chimico, ecc.).

In generale, l’invecchiamento cutaneo può essere suddiviso in:

  • Invecchiamento cronologico o invecchiamento interno, si verifica in tutto il corpo ed è influenzato da fattori quali l’etnia e le caratteristiche individuali;
  • Fotoinvecchiamento o invecchiamento esterno, si verifica nei punti maggiormente esposti alla luce.

Questi due tipi di invecchiamento sono correlati tra di loro ma hanno manifestazioni cliniche e patogenesi differenti.

L’invecchiamento cronologico è caratterizzato principalmente da pelle secca, opacità, mancanza di elasticità e rughe sottili. Le caratteristiche istologiche includono atrofia epidermica, riduzione del numero di fibroblasti dermici e fibre di collagene, rilassamento, magrezza e persino disorganizzazione della funzione.

Il fotoinvecchiamento è causato dall’esposizione a lungo termine alle radiazioni ultraviolette. Si manifesta principalmente con rughe profonde, rilassamento, rugosità, espansione dei capillari e macchie pigmentate o giallastre.

Approfondimento

Bisogna considerare che la lunghezza d’onda della luce ultravioletta può essere suddivisa in categorie A, B, C.

UV-A (320–400 nm) ha una bassa energia ma un forte potere penetrante che colpisce principalmente il derma della pelle. Accelera l’idrolisi del collagene cutaneo portando alla distruzione dei tessuti e alla progressiva degenerazione della matrice extracellulare dermica. Inoltre, inibisce anche la sintesi dell’acido ialuronico riducendo la produzione dell’enzima responsabile della sua sintesi, si cambia così la composizione dei proteoglicani della pelle.

Invece, UV-B agisce sui cheratinociti nello strato epiteliale della pelle. Provoca danni al DNA e la mutazione dei cheratinociti, stimola il rilascio di citochine solubili dai cheratinociti. Le cellule della pelle vanno così incontro a processi di invecchiamento, infiammazione, apoptosi e carcinogenesi. Tuttavia, i cheratinociti hanno una forte capacità antiossidante in risposta all’esposizione ai raggi UV-B. Sono infatti più resistenti dei fibroblasti agli effetti letali degli ossidanti e sono più sensibili all’apoptosi indotta dalle specie reattive dell’ossigeno (ROS). L’invecchiamento dei fibroblasti cutanei causa pigmentazione e macchie scure promuovendo la trascrizione del gene della melanina.

Meccanismi molecolari alla base dell’invecchiamento cutaneo e delle rughe

Fino adesso sono stati trovati molteplici meccanismi alla base dell’invecchiamento cutaneo e della formazione di rughe. Tra questi abbiamo:

Lo stress ossidativo. Il metabolismo ossidativo della pelle e l’esposizione ai raggi UV portano alla produzione dei radicali liberi dell’ossigeno chiamati anche ROS. L’accumulo di quest’ultimi provoca danni al DNA, induce la risposta infiammatoria della pelle, riduce gli enzimi antiossidanti, e aumentare i danni al collagene e le proteine leganti nel derma.

Danni al DNA e mutazione genica. I meccanismi del danno al DNA indotto dai raggi UV sono classificati in danni diretti e danni indiretti. Il danno diretto si verifica quando il DNA assorbe il fotone UV-B, portando a un riarrangiamento nella sequenza nucleotidica, con conseguente delezione o mutazione del filamento di DNA. Durante il danno indiretto invece, le molecole di DNA assorbono i raggi UV-A e promuovono il trasferimento di elettroni alle molecole di ossigeno per formare ioni ossigeno che vanno così a trasformarsi in radicali liberi e a provocare danni al DNA.

Accorciamento del telomero. Il telomero è la regione terminale di un cromosoma che protegge il cromosoma stesso dal deterioramento. Ogni telomero tende ad accorciarsi con la divisione cellulare e quindi con l’età. L’ossigeno reattivo generato dalla radiazione UV provoca la mutazione dei telomeri, la morte cellulare o la senescenza.

Il ruolo dei microRNA. I microRNA sono un tipo di RNA non codificante. Diversi studi hanno dimostrato che regolano la senescenza dei fibroblasti

Accumulo di prodotti finali di glicazione avanzata (AGE). Il termine AGE si riferisce a una serie di composti prodotti quando gli zuccheri si combinano con proteine o grassi (glicazione avanzata). In condizioni di elevate concentrazioni di zuccheri nel nostro organismo, il glucosio reagisce con le proteine presenti nel sangue e nei tessuti generando molecole biologicamente inattive, gli AGE appunto, che in quantità elevate in circolo sono tossiche e dannose.

Cosa mangiare per prevenire l’invecchiamento cutaneo e le rughe

Negli ultimi due decenni, grazie al progresso della dermatologia, sono stati promossi vari metodi per cercare di contrastare l’invecchiamento della pelle e la formazione di rughe. Tra questi abbiamo per esempio il trapianto di cellule staminali, la terapia ormonale, la modifica della telomerasi tramite l’uso di antiossidanti e acido retinoico. Tuttavia, alcuni di questi metodi di trattamento presentano alcuni svantaggi e gravi effetti collaterali. Ad esempio, la terapia ormonale aumenta il rischio di cancro al seno, l’acido retinoico può causare osteoporosi e la modifica della telomerasi aumenta il rischio di cancro della pelle. Pertanto, ecco che interviene la dieta in nostro soccorso!

Per tale motivo la prima cosa è un’adeguata prevenzione cominciando dall’alimentazione. Una corretta alimentazione è strettamente associata alla salute della pelle.

L’acqua  nelle cellule svolge principalmente il ruolo di solvente e vettore di trasporto, mantiene il volume cellulare e regola la temperatura corporea. Bere poca acqua causa disidratazione dei tessuti e l’insorgenza di disturbi funzionali (come invecchiamento e infiammazione). L’aspetto della pelle sulle labbra e sugli arti è un riflesso diretto dello stato di idratazione del corpo. Gli studi dimostrano che è necessario bere più di 2 L di acqua al giorno per favorire la corretta idratazione superficiale e profonda della pelle.

Funzione degli oligoelementi per la cute

Gli oligoelementi includono ferro, iodio, zinco e rame, ecc. Sono presenti nel corpo umano in quantità inferiori allo 0,01–0,005% della massa corporea. Sono strettamente correlati all’immunità e allo stato di infiammazione della pelle. Lo zinco nella pelle è un elemento essenziale per la proliferazione e la differenziazione dei cheratinociti epidermici. Le maggiori fonti di zinco sono contenute nella carne, nel pesce, nei crostacei, nel pollame, nelle uova e nei latticini.

In particolare, nella pelle, il rame è coinvolto nella formazione della matrice extracellulare, nella sintesi e nella stabilizzazione delle proteine della pelle e nell’angiogenesi. Studi clinici hanno dimostrato che il rame aiuta a migliorare l’elasticità della pelle, a ridurre le linee sottili e le rughe del viso e a promuovere la guarigione delle ferite. Il rame è contenuto principalmente nei frutti di mare, nei crostacei, nei molluschi, nel fegato, nel rognone, nei fagioli, nelle lenticchie, nel cacao e cioccolato, nelle noci, nelle arachidi, nei semi di girasole e nei cereali integrali.

Bisogna considerare che la mancanza di selenio nella dieta indebolisce la capacità antiossidante indotta dai raggi UV-B della pelle, rendendola più sensibile allo stress ossidativo dovuto alle radiazioni ultraviolette. Allo scopo di prevenire il danno e poiché il selenio è contenuto nei semi di senape, nel merluzzo sotto sale, nell’uovo, nel tonno pinne gialle, nei semi di girasole, nel cappone, nelle seppie, nelle cozze, nel polpo e nel semolino è opportuno consumare molti di questi alimenti.

Funzione delle vitamine per la cute

La carenza di vitamine influisce sulla salute della pelle. Ad esempio, la mancanza di vitamina C causa i sintomi dello scorbuto come la pelle fragile e compromette la guarigione delle ferite. Tra gli alimenti più ricchi di vitamina C abbiamo alcuni frutti freschi come agrumi, ananas, kiwi, fragole, ciliegie, alcune verdure fresche come lattuga, radicchi, spinaci, broccoletti, alcuni ortaggi freschi come broccoli, cavoli, cavolfiori, pomodori, peperoni, tuberi come le patate.

Molto importante per le sue proprietà antiossidanti è anche la vitamina E. Le fonti alimentari più importanti di vitamina E sono: gli oli vegetali, come l’olio di germe di grano, l’olio di mandorle, l’olio di girasole, l’olio d’oliva, l’olio di cartamo, l’olio di soja, l’olio di cotone e di mais; le mandorle, le nocciole, i semi di girasole, le arachidi, i cereali integrali, le uova, gli spinaci, gli asparagi, i ceci, i broccoli e i pomodori. A tal proposito, dobbiamo ricordare che la cottura e i processi di congelazione riducono il contenuto di vitamina E nei cibi.

Funzione delle  per la cute

Anche l’assunzione di proteine con la dieta è di fondamentale importanza per l’invecchiamento della pelle e quindi per le rughe. Infatti, tra le loro funzioni fisiologiche primarie vi sono quelle di costruire e riparare i tessuti, mediare le funzioni fisiologiche e fornire energia. Quindi tutte le cellule dei tessuti del corpo vengono costantemente rinnovate grazie ad un’adeguata assunzione di proteine. La pelle non fa eccezione e il ciclo di rinnovamento della pelle è generalmente considerato di 28 giorni.

Complessivamente la carenza di proteine o l’assunzione eccessiva possono causare disturbi metabolici e influire sulla salute fisica. Infatti, un consumo eccessivo di proteine vegetali aumenta il carico renale e un consumo eccessivo di proteine animali aumenta il rischio di osteoporosi. Al contrario, la carenza di proteine provoca una serie di disturbi come ridotta resistenza, crescita lenta, perdita di peso, apatia, irritabilità, anemia, magrezza e edema.

Le fonti alimentari più ricche di proteine sono: carni magre come manzo, pollo, tacchino e agnello; il pesce come tonno, salmone, merluzzo, sardine, sgombro e cozze; i legumi come lenticchie, ceci, fagioli, piselli, soia; i latticini a basso contenuto di grassi come grana e yogurt greco; le uova.

Abitudini scorrette che possono causare danni alla pelle

Il fumo può modificare lo spessore dello strato corneo della pelle e accelerarne la pigmentazione. Diversi studi hanno anche evidenziato che esiste una correlazione tra fumo e invecchiamento della pelle e, soprattutto, della formazione delle rughe del viso.

Anche l’alcol può avere effetti dannosi sulla pelle e accelerare il processo di invecchiamento. Può infatti favorire la proliferazione dei cheratinociti alterandone la permeabilità e danneggiando la sua funzione barriera. L’alcol, inoltre, influisce anche sul metabolismo dei trigliceridi e del colesterolo e va ad influenzare così la composizione lipidica della pelle.

Una dieta ricca di grassi è strettamente correlata a varie malattie come obesità, diabete, steatosi epatica, infarto ma anche invecchiamento cutaneo. Le diete ricche di grassi ritardano la guarigione delle ferite, promuovono lo stress ossidativo cutaneo e le risposte infiammatorie, riducono la sintesi proteica e possono anche causare cambiamenti morfologici nella pelle e danni al rimodellamento della matrice. Possiamo affermare quindi che una dieta ricca di grassi causa l’invecchiamento della pelle provocando stress ossidativo e danni infiammatori.

Una dieta ricca di zuccheri, l’irradiazione ultravioletta e il consumo di cibi fritti o bruciacchiati portano all’accumulo di AGE e all’accelerazione dell’invecchiamento della pelle. A tal proposito si è visto che un controllo rigoroso della glicemia per quattro mesi può ridurre la produzione di collagene glicosilato del 25% e che il cibo a basso contenuto di zucchero preparato mediante bollitura può ridurre notevolmente la produzione di AGE. Diversi studi hanno dimostrato che l’assunzione a lungo termine di grosse quantità carboidrati promuove l’invecchiamento e quindi le rughe della pelle attivando il bersaglio della rapamicina (mTOR). Inoltre, si è visto che le diete ad alto contenuto di sale, molto piccanti ed estremamente vegetariane sono anch’esse dannose per la salute della pelle.

Pertanto, abitudini alimentari ragionevoli, sane, variegate e l’assunzione di cibi ricchi di antiossidanti sono essenziali per mantenere la salute della pelle.

Bibliografia

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