Sole, mare e iodio: i benefici sulla nostra salute
22 Luglio 2021
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Per tutto l’inverno non abbiamo desiderato altro che oziare sotto il sole e tuffarci nell’acqua cristallina del nostro mare. Riposare al sole sul lettino e respirare a pieni polmoni il profumo dello iodio all’infrangersi delle onde sul bagnasciuga!
Oltre all’evidente beneficio psicologico che il sole e il mare ci regalano, ve ne sono tanti altri che influiscono notevolmente e in modo positivo sulla nostre salute. Nel nostro articolo vedremo di quali si tratta.
Per maggiori informazioni sui benefici del sole e dello iodio sulla pelle, sull’umore e sulla tiroide puoi chiedere un consulenza a un endocrinologo online.
Sole: l’elioterapia
Il potere curativo del sole è noto fin dall’antichità. Nell’era moderna, in particolare nella prima metà del XX secolo, l’elioterapia è stata ampiamente utilizzata sia in Europa che nel Nord America.
In particolare per il trattamento della tubercolosi cutanea, per la quale Niels Finsen vinse il premio Nobel per la medicina nel 1903. Gran parte di questo lavoro è stato fatto prima della scoperta della vitamina D e della sua sintesi nella pelle mediante radiazione UV, che sarebbe stata un fattore principale nella guarigione dalla malattia segnalata un secolo fa.
Stimolazione della vitamina D
La migliore risposta riconosciuta all’esposizione al sole è l’aumento dei livelli della vitamina D. È stato dimostrato che due tribù africane, i pastori Masai e i cacciatori-raccoglitori Hadza, hanno concentrazioni sieriche di 25(OH)D in media di 46 ng/mL. Entrambe le tribù vivono nell’Africa orientale equatoriale, dove si pensa abbia avuto origine l’umanità e hanno un’esposizione solare giornaliera che si avvicina a quella degli umani ancestrali.
Altre risposte fisiologiche
Le risposte fisiologiche vanno oltre la produzione di vitamina D. Quando la pelle viene stimolata con i raggi UVA, viene rilasciato ossido nitrico che stimola la vasodilatazione e riduce la pressione arteriosa. Uno studio ha dimostrato come durante l’esposizione ai raggi UVA la pressione diastolica diminuisca di circa 5 mmHg rimanendo così per 30 minuti dopo l’esposizione. Ricordiamo che una riduzione della pressione arteriosa diastolica di 5 mmHg riduce il rischio di ictus del 34% e di malattia coronarica del 21%. Bisogna prestare attenzione in questo senso a non esporsi al sole durante le ore più calde perché si potrebbe manifestare ipotensione
Un’altra risposta fisiologica dell’esposizione della pelle alla luce solare è l’ispessimento dello strato corneo (lo strato più esterno dell’epidermide) e l’aumento della pigmentazione della pelle attraverso la produzione di melanina.
Questa risposta accoppiata protegge effettivamente la pelle e i tessuti più profondi dai raggi UVA che penetrano più in profondità e sono dannosi mentre conserva i benefici dell’esposizione ai raggi UVB.
Inoltre, la pelle umana produce beta-endorfine in risposta all’esposizione ai raggi UVB; questi peptidi oppioidi aumentano la sensazione di benessere, potenziano il sistema immunitario, alleviano il dolore, promuovono il rilassamento, la guarigione delle ferite e la differenziazione cellulare.
Inoltre, la luce regola la produzione di melatonina e serotonina per il controllo del ritmo circadiano e svolge anche un ruolo nel disturbo affettivo stagionale.
Mare: la talassoterapia
Se il sole produce effetti positivi il mare non è da meno. La talassoterapia è una terapia legata al mare. Le proprietà terapeutiche del mare sono note sin dall’antichità. Infatti i Fenici, i Greci, gli Egizi e i Romani amavano immergersi nelle acque dei fiumi e del mare per rinvigorire il corpo, purificare la pelle e per curare l’artrite e l’obesità.
Tanti autori dell’antichità come Erodoto, Platone, Aristotele e Cicerone scrissero numerosi testi sui benefici effetti dell’acqua di mare. È nel 1700 però che per la prima volta in Inghilterra l’ambiente marino venne impiegato a scopo terapeutico. Ci vorrà poi l’inizio del 1900 per avere il riconoscimento ufficiale della talassoterapia come disciplina vera e propria. Solo negli anni ’70 del secolo scorso la talassoterapia è entrata nel costume comune con l’apertura dei primi centri balneari e termali.
La talassoterapia è influenzata da tre tipi di fattori principali: climatoterapeutici, elioterapici e balneoterapeutici. Vanno sempre osservate anche l’astensione dalle normali attività quotidiane e una rigorosa osservanza dell’igiene generale, e in particolare della dieta. Può essere molto utile nella cura dell’osteoartrosi.
Infatti le tecnologie mediche attualmente disponibili per il trattamento riabilitativo e balneologico dell’osteoartrosi consentono di sopprimere significativamente l’attività del processo infiammatorio e distruttivo, ridurre la gravità della sindrome del dolore, migliorare le capacità funzionali dei pazienti, prevenire l’ulteriore sviluppo della malattia e aumentare la efficienza complessiva della terapia basata sui centri di cura del 18-20%.
Inoltre uno studio olandese dell’Autore TR Zijlstra ha evidenziato che una combinazione di talassoterapia ed esercizio fisico può migliorare temporaneamente i sintomi della fibromialgia e la qualità della vita.
L’acqua di mare viene impiegata inoltre per la cura e la prevenzione di patologie otorinolaringoiatriche come sinusite, congestione nasale e mal di gola frequente, infatti tutte le acque composte con elevate proprietà saline aiutano a prevenire e a curare riniti, laringiti e a risolvere problemi legati alla sfera dell’otorinolaringoiatria.
Il sale marino: la principale fonte di iodio
Ma sole e mare sono importanti per altri motivi. Lo iodio è molto importante per il nostro organismo perché è un costituente principale degli ormoni tiroidei.
Quest’ultimi sono aminoacidi modificati dall’aggiunta di 4 o 3 atomi di iodio, che vanno a formare rispettivamente gli ormoni T4 (tiroxina) o T3 (triiodotironina). Questi ormoni influenzano il metabolismo di quasi tutte le nostre cellule e lo sviluppo di diversi organi, primo fra tutti il nostro sistema nervoso. Abbiamo bisogno di 150 mcg di iodio al giorno (250 mcg se si è in gravidanza). La carenza di iodio colpisce oltre un miliardo di persone nel mondo ed è responsabile del gozzo, di disfunzioni tiroidee (sia ipertiroidismo sia ipotiroidismo), di deficit intellettivi e patologie perinatali, e così via.
È stato calcolato che un litro d’acqua di mare contenga circa 50 microgrammi di iodio. Sicuramente respirare l’aria di mare intrisa di iodio fa bene alla nostra salute, ma si tratta più che altro di un mito perché il vero apporto di iodio che riusciamo a dare al nostro organismo è dato dall’alimentazione. In vacanza al mare è bene quindi approfittarne e servire sulle nostre tavole soprattutto pesce fresco, crostacei e molluschi. Inoltre è molto importante integrare lo iodio usando nelle nostre cucine il sale iodato al posto del normale sale.
In conclusione possiamo affermare che l’effetto combinato di sole, acqua salata e iodio ci offrono grandi benefici. Una vacanza al mare non fa altro che regalarci una cura naturale che aiuta ad allontanare le tensioni accumulate e a ripristinare il corretto funzionamento delle cellule maltrattate dallo stress e dalle cattive abitudini di tutti i giorni.
Ovviamente se è vero che il sole e il mare fanno bene bisogna anche considerare i possibili effetti collaterali ad esso associati tra cui il colpo di sole e i possibili danni dei raggi ultravioletti come il melanoma o la cheratosi attinica.
Bibliografia
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