La applicazioni della telemedicina nella pediatria: un nuovo studio
4 Luglio 2022
L’insorgenza e il perdurare della pandemia da Covid-19 hanno evidenziato la necessità, da parte di tutti i servizi sanitari, di implementare la telemedicina e il ricorso a tecnologie digitali, al fine di garantire una continua assistenza ai pazienti anche a distanza. Uno studio americano ha osservato com’è cambiato il rapporto dei medici con la telemedicina in ambito pediatrico, evidenziando i suoi benefici.
La telemedicina in pediatria
Durante l’emergenza da Coronavirus, le misure di prevenzione e contenimento dell’infezione hanno reso necessario trovare delle modalità alternative sia per tutelare la salute degli individui, riducendo al minimo il rischio di esposizione, sia per garantire un’erogazione dei servizi di cura e assistenza ai minori a distanza più efficiente possibile.
Lo studio americano Pediatric Telehealth in the COVID-19 Pandemic Era and Beyond, pubblicato sulla National Library of Medicine, prende in esame il panorama della telemedicina in pediatria, portando alla luce i cambiamenti avvenuti in quest’ambito in seguito alla pandemia. In questo senso, i servizi di telemedicina e di sanità digitale rappresentano un passo in avanti verso una sanità più connessa e sostenibile, che assicura la continuità dell’assistenza sanitaria attraverso l’erogazione dei servizi a distanza e la digitalizzazione dei dati clinici.
Secondo la ricerca, l’utilizzo della telemedicina ambulatoriale in ambito pediatrico ha iniziato lentamente a crescere a partire dal 2015, ma solo con la pandemia ha avuto il un boom. In un sondaggio dell’AAP, l’American Academy of Pediatrics, del 2016, infatti, solamente il 15% dei pediatri aveva utilizzato la telemedicina nell’anno precedente. Con il Covid-19, invece, la necessità di garantire assistenza sanitaria a distanza ha facilitato la rapida espansione della telemedicina negli ambienti ambulatoriali. Nel marzo 2020, infatti, negli Stati Uniti si è verificato un aumento del 154% delle visite di telemedicina rispetto allo stesso periodo del 2019.
I ricercatori hanno evidenziato che, durante l’emergenza da Coronavirus, la telemedicina è stata sfruttata soprattutto per problemi comportamentali e di salute mentale, che sono notevolmente aumentati dall’inizio della pandemia come conseguenza dell’isolamento fisico e di relazione a cui i bambini sono stati costretti dalle misure di lockdown. Nel dettaglio, lo studio riporta che più di 1 genitore su 4 segnala un peggioramento della salute mentale dei propri figli, mentre 1 su 7 segnala un peggioramento della salute comportamentale. In quest’ambito la telemedicina si dimostra particolarmente adatta per soddisfare le necessità di questi pazienti. Ad esempio, le visite virtuali a domicilio favoriscono la valutazione visiva dell’ambiente domestico in cui è immerso il bambino, facilitando l’identificazione di problemi psicosociali, che potrebbero non essere riconosciuti con altrettanta facilità in un ambiente clinico più tradizionale.
La telemedicina, dunque, rappresenta un’ottima soluzione per garantire al bambino cure e assistenza anche a distanza, favorendo la comunicazione tra pediatra-paziente, lo scambio di informazioni cliniche e la terapia di supporto psicologico online. Secondo lo studio, è fondamentale integrare le tecniche della sanità digitale con quelle della medicina tradizionale, al fine di soddisfare le esigenze dei pazienti pediatrici nel miglior modo possibile.